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SPARKS

Sui social non c’è mai limite al cringe 

Siamo sopravvissuti allo sbarco su TikTok dei politici italiani durante le elezioni del 2022 e si è da poco conclusa un’altra edizione del festival di Sanremo per cui dovremmo ormai essere più che immunizzati al cringe, quel senso di disagio quando assistiamo a comportamenti imbarazzanti o socialmente inappropriati. Forse però il 2023 ha ancora delle sorprese da riservarci sul fronte della vergogna per intercessa persona grazie all’ascesa di contenuti definiti meta-cringe.

FLARE

Un senso di disagio di cui non riusciamo a fare a meno

Sui social contenuti tanto spontanei quanto imbarazzanti generano milioni di visualizzazioni da parte di utenti per lo più divertiti dal senso di disagio condiviso nel vedere qualcuno in una situazione ridicola, come recentemente successo a una coppia la cui coreografica proposta di matrimonio è diventata oggetto del cringe collettivo su TikTok. 

Ma il cringe non nasce solo da utenti inconsapevoli, anzi, sempre più account su TikTok hanno avviato una produzione di contenuti dichiaratamente meta-cringe, cioè fieri dei loro comportamenti al limite del ridicolo e consapevoli del tipo di reazioni generate nel pubblico come nel caso di @veronika_iscool o Amelia Dimoldenberg

BLAZE

Nessuno vuole risultare cringe, ma forse diventare meta-cringe potrebbe essere una mossa vincente. 

Il cringe è da sempre un’arma a doppio taglio, da un lato attorno ad esso ruota l’interesse di un pubblico enorme e spesso i contenuti cringe diventano rapidamente virali, dall’altro però risultare inconsapevolmente cringe potrebbe essere l’incubo di molti brand. Però scegliere di essere meta-cringe e abbracciare questo insolito posizionamento potrebbe aprire nuovi orizzonti di popolarità e interazione con il pubblico per quei brand ancora in cerca di un’identità distintiva sui social.